In numerose località della Valle Brembana ambiente, storia, arte e tradizione si mescolano ancora in modo armonico. Per una conoscere le numerose risorse ambientali, storiche e culturali della Valle Brembana, consigliamo una serie di itinerari turistico-conoscitivi alla scoperta non solo di luoghi ricchi di storia e natura, ma anche di prodotti tipici locali frutto delle attività tradizionali dell’uomo, alla scoperta di oasi naturalistiche ancora incontaminate, alla rivalutazione dei nuclei abitativi e di strutture architettoniche di interesse artistico e storico.
Miniere della Valle Stabina (Valtorta)
Per secoli la fonte di ricchezza della Valle è stata legata all’estrazione e lavorazione del ferro e di altri minerali quali rame, piombo e zinco. Valtorta si trovava infatti lungo la cosiddetta Via del Ferro. Minatori, boscaioli, fabbri e carbonai era tutti impegnati nell’estrazione del materiale e nella sua lavorazione che permetteva di realizzare soprattutto lame, attrezzi agricoli e chiodi. E proprio nella produzione di chiodi si specializzarono gli abitanti di Valtorta tanto che vennero soprannominati “chiodaroli”.
La Valle Val Taleggio
La Valle Taleggio merita di essere percorsa e visitata nella sua interezza e pertanto non si può prescindere dall’uso dell’automobile. Le sensazioni più penetranti però restano quelle che si assaporano percorrendo a piedi le antiche mulattiere, cogliendo tutti i particolari di un ambiente che mantiene ancora una dimensione genuina e semplice.
Da San Giovanni Bianco si raggiunge la Val Taleggio percorrendo la provinciale n. 25; superata la Roncaglia ci si inoltrerà nell’orrido, percorrendo circa tre km di una stretta via ricavata nelle viscere della montagna che strapiomba con le umide e buie pareti nello spumeggiante torrente che corre a volte impetuoso, a volte oziante tra un sasso e un macigno giù nel fondovalle.
Cosa vi può trovare ?? Abbiamo già detto dello stracchino Taleggio, il prodotto più tipico di questa Valle, ma si può trovare anche tanto verde, quiete, tranquillità, aria buona, alberghi ospitali, insomma tutti gli ingredienti necessari, e nell’occasione offerti a iosa, per una gratificante vacanza. Non si elencano poi le possibilità di ossigenanti passeggiate perché sarebbe un discorso troppo lungo. E infine l’arte. Non manca di certo in Val Taleggio ed il cultore delle cose belle del passato si trova certamente nell’imbarazzo della scelta. Basti pensare alle caratteristiche costruzioni col tetto dai ripidi spioventi ricoperti di “piode”, oppure a quel gioiello urbanistico ormai abbandonato che ha nome Faggio, la sua chiesa ricca di affreschi di antichissima data, alle tele conservate nelle chiese parrocchiali di tutta la Val Taleggio. Dimenticavamo poi le possibilità offerte al pescatore di allarmare le trote che guizzano nelle purissime acque dei torrenti. Insomma una realtà ambientale, sociale tradizionale e storica pressoché unica che si deve conoscere, che non può mancare nei programmi di un coscienzioso turista. Non è dunque il caso di programmare un fine settimana, un soggiorno, una escursione – magari gastronomica alla ricerca di qualche saporoso “taleggio” in autunno, quando la natura si tinge di mille colori, nella ……. piccola Svizzera Bergamasca ?